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Cocontest: esposto del CNAPPC all'Antitrust

01 giugno 2015

In questo periodo storico di crisi economica, con la complicità di una situazione di forte deregolamentazione e di scarsissima richiesta di qualità, si stanno verificando, sempre più spesso, iniziative di mercato tese a svilire le competenze professionali della categoria, con l'illusione che i titoli di studio non servono e sia sufficiente avere solo un'idea di base per essere un progettista.

E' il caso di Cocontest, una piattaforma web che si propone di cambiare il modo di concepire la progettazione architettonica.

Alcuni punti del servizio sono contraddittori e fuorvianti, e le modalità di pubblicizzazione risultano essere altamente offensive nei confronti dell'intera categoria professionale, dal momento in cui, senza valide spiegazioni su cosa realmente si offre e senza concrete garanzie di professionisti iscritti all’albo, i consumatori vengono indotti a ritenere, data l’equivoca formulazione dei messaggi, che prestazioni professionali complesse possano essere svolte con costi sensibilmente ed oggettivamente inferiori a quelli di loro produzione.

Quanto presente su Cocontest denigra la professione, presentata come un elefantiaco processo inadeguato a rispondere alle esigenze del cliente. Il lavoro vero di ogni professionista si basa su rilievi controllati dallo stesso, verifiche catastali, verifiche strutturali, analisi dei requisiti urbanistici e del regolamento edilizio, ed il progetto è solo il risultato finale di tali valutazioni.

Esaminando i contenuti di Cocontest emerge che non vengono offerti progetti ma “idee di progetto”, ovvero una soluzione architettonica di cui non viene valutata per il consumatore la fattibilità architettonica, essendo essa solo una “indicazione generale”, di cui non è dato sapere se sia o meno realizzabile in concreto.

Per tali motivi, e per numerosi altri aspetti, il Consiglio Nazionale ha presentato all'Antitrust la richiesta di avvio di istruttoria per pratiche commerciali scorrette, a tutela dei consumatori e di tutti quei "progettisti" che ben sanno che, dietro un "concept" c'è anche un titolo di studio ed una abilitazione professionale.

L'iniziativa del Consiglio Nazionale è stata segnalata anche al Ministro della Giustizia, ponendo il problema del danno ai professionisti e al deprezzamento e disistima per la complessità della professione, e chiedendo di regolare le forme digitali del mercato delle start up, che offrono, attraverso siti internet, la mediazione delle prestazioni professionali, sfruttando ed illudendo i consumatori che credono si possa avere un progetto edilizio realizzabile a costo zero.

Sull'attività ambigua ed ingannevole di Cocontest è stata peraltro presentata il 12 maggio una interrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo economico, nella quale si chiede, tra l’altro, di verificare i tratti di legittimità dell'iniziativa ed iniziative per meglio regolamentare le forme di pubblicità informativa oggi presenti sul web.

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