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Drugman Fredi, Edificio residenziale via Liguria

Autore: Drugman Fredi
Titolo opera: Edificio residenziale
Indirizzo: Via Liguria, 3B, Monza
Anno: 1959 - 1963

Descrizione: Il progetto delle case in cooperativa studiate dall'architetto Fredi Drugman prevede la realizzazione di due palazzine residenziali, denominate A e B, disposte parallelamente e leggermente sfalsate, in un lotto di forma regolare disteso tra la via Liguria e la parallela via Toscana. L'edificio al civico 3b di via Liguria è il secondo a essere messo in cantiere, dopo numerose revisioni del disegno.
L'intenzione iniziale del progettista era quella di articolare il volume grazie alle sporgenze di balconi e logge e all'accentuazione estetica dei corpi scala nei prospetti, attraverso una cuspide o la rotazione di 45° del vano e il raccordo delle falde della copertura. L'opera realizzata, come da disegno licenziato dall'assessore Galbiati nel dicembre del 1953, risulta più semplificata, ma ugualmente interessante: emerge infatti nel contesto urbano per l'elegante rivestimento in mattoni, la scalettatura della sagoma in corrispondenza del prospetto ovest verso via Liguria, la finestra d'angolo che illumina le scale e l'alternanza di pieni e vuoti tra le logge della facciata maggiore. L'edificio ha una struttura mista che combina un telaio in cemento armato con setti murari portanti. Si eleva per tre piani fuori terra a cui si aggiunge un seminterrato destinato a box e cantine. Ogni livello accoglie 3 appartamenti di circa 68 mq e composti ciascuno da un vano di ingresso su cui affacciano le porte della cucina, del soggiorno, delle 2 camere da letto e del bagno. Gli ambienti della zona giorno affacciano su una lunga loggia esposta a sud, mentre la zona notte è rivolta a nord; i servizi si completano di un piccolo balcone (alcuni dei quali oggi risultano chiusi da un serramento). Gli appartamenti sono accessibili da due differenti corpi scala, di cui uno a servizio di due unità abitative per piano. Le scelte distributive degli alloggi per piano sono motivate dal desiderio del progettista di porre gli abitanti in condizioni paritetiche di fruizione interno/esterno. Nel progetto originale i pavimenti erano da rivestire con marmette di graniglia di dimensioni 20x20 cm tutte dello stesso tipo, sia per gli ambienti interni, sia per le logge; le finestre delle abitazioni avevano telaio in legno bianco e quelli delle scale in ferro; le tapparelle erano anch'esse in legno, ma in color verde vagone; gli alloggi erano riscaldati con un sistema ad aria (di tipo domotherm) e per questo era previsto un ribassamento del soffitto in corrispondenza dell'ingresso. La copertura ha una morfologia a quattro falde con manto in tegole steso su una struttura in cemento, sottolineata all'esterno dalla banda sottile della gronda metallica. 
L'edificio mantiene tutt'oggi i suoi caratteri peculiari, sintetizzabili nel trattamento del rivestimento in bicolore (il laterizio e l'intonaco rustico bianco), nell'inserto del verde degli avvolgibili, nel forte contrasto tra l'apertura del prospetto a sud e l'introversione della facciata a nord, su cui spicca il vano tecnico posto come divisorio tra i due balconcini di servizio. La casa di via Liguria si inserisce tra le esperienze di Drugman nella progettazione di case in cooperativa e case popolari: l'architetto infatti nello stesso periodo si occupa, oltre che della vicina palazzina di via Toscana, di alcuni complessi siti a Muggiò e a Sesto San Giovanni, nella periferia milanese, e a Brescia, interrogandosi sulle possibili variazioni adottabili per le abitazioni economiche, nei ristretti limiti delle somme disponibili.

Autore scheda: Tratto da Coppa A. (a cura di), Monza Architetture Contemporanee, Comune di Monza, Monza, 2018

Bibliografia:
Bonomi A., Casabella-Continuità, Le prime esperienze cooperativistiche dell'Ina/casa della provincia di Milano, Milano 1961, n. 257, novembre
Vercelloni V., Controspazio, In attesa della città dei servizi, Bari 1969, n. 4-5, settembre-ottobre
Drugman F., AU. Arredo Urbano, Neologismi venti anni dopo, Roma 1984, n. 9-10, ottobre-aprile
Scarpini G., L'architettura. Cronache e storia, Un filone programmatico dell'architettura milanese, 1991, n. 427, maggio
Brenna M./ Camponogara C., AL - Mensile d'informazione degli architetti lombardi, Fredi Drugman: Milano, Monza, Sesto San Giovanni, Muggiò, Milano 2002, n. 10, ottobre, pp. 52-55
Rephisti F., Notiziario del Collegio di Monza degli Architetti e Ingegneri, Architettura contemporanea a Monza, 2006, settembre, pp. 18-19
Coppa A. (a cura di), Monza Architetture Contemporanee, Comune di Monza, Monza, 2018

Sitografia:   
http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00403/
https://casva.milanocastello.it/it/content/fredi-drugman
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21180

Credit immagini:
© Alessandro Villa